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Dipendenza affettiva: cos’è, come riconoscerla e come uscirne

: Dipendenza affettiva
Pubblicato il: 8 Aprile 2025
Dipendenza affettiva: cos’è, come riconoscerla e come uscirne

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Pubblicato il: 8 Aprile 2025

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Redazione Clinica Psiche

Cos’è la dipendenza affettiva

La dipendenza affettiva è una condizione psicologica in cui il bisogno dell’altro diventa imprescindibile per il proprio benessere emotivo e per la percezione di sé. Chi soffre di questa forma di dipendenza tende a costruire relazioni asimmetriche e disfunzionali, in cui la propria identità e autostima sono subordinate all’approvazione, alla presenza o all’amore dell’altro. Si tratta spesso di un legame caratterizzato da ansia, paura dell’abbandono e difficoltà nel vivere la separazione, anche temporanea.

Come riconoscere la dipendenza affettiva: i segnali principali

Riconoscere la dipendenza affettiva è il primo passo per affrontarla. Alcuni segnali comuni includono: • Paura intensa di essere abbandonati o rifiutati; • Bisogno costante di conferme e rassicurazioni; • Difficoltà a stare soli, anche per brevi periodi; • Sacrificio eccessivo dei propri bisogni per compiacere l’altro; • Ansia o disperazione all’idea di una possibile rottura; • Difficoltà nel chiudere relazioni dannose o disfunzionali. Questi comportamenti spesso si ripetono nel tempo e in più relazioni, rendendo difficile la costruzione di legami sani e reciproci.

Le cause della dipendenza affettiva

Le origini della dipendenza affettiva sono spesso radicate nell’infanzia: stili di attaccamento insicuri, esperienze di abbandono o trascuratezza emotiva, e modelli relazionali disfunzionali possono predisporre una persona a sviluppare questa dinamica. Anche una bassa autostima e la difficoltà nel riconoscere e regolare le proprie emozioni giocano un ruolo centrale.

Come superare la dipendenza affettiva

Uscire dalla dipendenza affettiva è possibile, ma richiede un percorso di consapevolezza e cambiamento. Il supporto psicoterapeutico è fondamentale per: • Esplorare le radici della propria dipendenza; • Lavorare sull’autostima e sull’identità personale; • Apprendere modalità di relazione più equilibrate e sicure; • Imparare a stare con sé stessi senza vivere la solitudine come una minaccia. Riconoscere il proprio valore indipendentemente dall’altro è uno degli obiettivi centrali del percorso terapeutico.

Quando rivolgersi a uno psicoterapeuta

Se ti riconosci in alcune delle dinamiche descritte o vivi relazioni che ti fanno sentire svuotato, in ansia o bloccato, chiedere aiuto a uno psicoterapeuta può rappresentare un’opportunità di cambiamento. La terapia offre uno spazio sicuro dove esplorare le proprie dinamiche affettive e costruire un nuovo modo di relazionarsi, più libero e autentico.

Bibliografia

Catania, V. (2006). Le dipendenze affettive: Quando amare fa male. Franco Angeli. Gabbard, G. O. (2010). Psichiatria psicodinamica (3ª ed.). Raffaello Cortina Editore. Guerreschi, C. (2011). La dipendenza affettiva: Ma si può morire anche d’amore? Franco Angeli. Norwood, R. (1985). Donne che amano troppo. Feltrinelli. (Ed. orig. Women Who Love Too Much)

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