Ambulatorio per Giovani Adulti – Clinica Psiche Taverne – Intervista a Dr.Med. Gabrio Alberini
Buongiorno, Dott. Alberini. Può raccontarci come nasce l’idea di un ambulatorio dedicato al disagio psichico nei giovani adulti e quale bisogno vuole colmare sul territorio?
L’idea nasce sia dall’osservazione diretta che dai dati epidemiologici che testimoniano di una crescente necessità di interventi psichiatrici e psicologici per pazienti di giovane età con varie forme di disagio psichico. Attualmente, le strutture ambulatoriali dedicate specificamente a questi pazienti, e ai loro familiari, non sono numerose, nonostante il bisogno crescente di risposte specifiche sul territorio. La presentazione dei sintomi e gli interventi messi in atto risultano, infatti, peculiari e non possono non tenere in considerazione le caratteristiche legate alla fascia di età. In questa sede ci diamo l’obiettivo di fornire risposte pertinenti e specifiche.
Quali sono le principali problematiche psichiatrici che riscontra in questi pazienti: ansia, depressione o altro?
I disturbi più frequenti, attualmente, riguardano l’area della personalità, spesso in comorbidità con l’uso di sostanze. Molte volte le manifestazioni comportamentali sono quelle che portano i pazienti all’attenzione degli operatori della salute mentale. Altre volte la dimensione corporea, e i sintomi a questa riferiti, sono il terreno su cui si manifesta il disagio psichico. Non si possono tralasciare, poi, altri disturbi, che possono riguardare, ad esempio, l’area dei disturbi dell’umore (come la depressione) o di quelli che definiamo psicotici.
In che modo i giovani accedono ai vostri servizi? Le richieste arrivano direttamente da loro o dai genitori?
La maggior parte delle richieste arriva direttamente dai giovani o da altre strutture, come cliniche o medici di famiglia. I genitori e i parenti, tuttavia, hanno un ruolo molto importante nel nostro progetto, poiché fanno parte della quotidianità del paziente e non possono essere esclusi dal trattamento. Una particolare attenzione a loro dedicata è fondamentale per un miglior esito del trattamento.
Come avviene la presa a carico del paziente?
Generalmente, il primo contatto avviene con il paziente stesso. I genitori possono segnalare la problematica, ma il primo inquadramento, sia psichiatrico che psicologico, viene effettuato insieme al giovane, definendo con lui o lei l’ambito delle sue problematiche e la miglior strategia terapeutica. Successivamente, quando possibile, si coinvolgono attivamente i genitori nel percorso di cura, sempre nel rispetto di ognuno.
Quali trattamenti vengono offerti all’interno dell’ambulatorio?
I trattamenti possono essere di tipo medico-psichiatrico, psicoterapeutico. La strategia migliore è integrare i due approcci, che vanno a lavorare sinergicamente. Inoltre, cosa spesso molto utile, possiamo coinvolgere altre figure professionali, come infermieri domiciliari e assistenti sociali, per un sostegno più ampio e mirato alla singola persona e alle sue specifiche necessità.
Molti genitori si trovano in difficoltà nell’aiutare un figlio con disagio psichico che non vuole ricevere supporto. Che consiglio si sente di dare?
Per prima cosa è importante che i genitori possano trovare uno spazio e dei professionisti cui rivolgersi, per esprimere le loro preoccupazioni e discutere delle difficoltà che riscontrano con i loro figli. Successivamente, si valuta insieme quale strategia adottare per coinvolgere il giovane, considerandone le caratteristiche e le motivazioni che gli impediscono di rivolgersi allo psichiatra o allo psicologo.
Grazie per il suo tempo, Dott. Alberini.
Grazie a voi.
Dr.Med. Gabrio Alberini FMH Psichiatria e psicoterapia a Taverne MedRreg