Sindrome da alimentazione notturna

(Night Eating Syndrom)

La Night Eating Syndrome, definibile anche Sindrome dell’Alimentazione Notturna, è una patologia che al suo interno racchiude una particolare combinazione di tre disturbi psicologici: un disturbo dell’alimentazione, un disturbo del sonno e un disturbo dell’umore. Tipicamente le persone affette da Night Eating Syndrome consumano una quantità molto ridotta di cibo o operano dei veri e propri digiuni durante le ore diurne, non consumando né la colazione né il pranzo. Nelle ore serali, invece, il loro interesse per il cibo sembra rinascere e le porta a mangiare in eccesso nell’orario di cena e soprattutto durante i risvegli notturni. Le persone con Night Eating Syndrome riportano infatti di non riuscire a dormire a meno che non assumano del cibo. Questo comporta forti disturbi nella qualità e nella quantità del sonno oltre che una grande difficoltà nell’assopirsi dovuta ai continui risvegli e alle continue abbuffate durante la notte.

     

     

    Nel DSM-V, il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, tale condizione clinica viene fatta rientrare nel capitolo: “Altri disturbi specifici della nutrizione o dell’alimentazione”. Spesso può essere riconosciuta attraverso i seguenti comportamenti:

    • Restrizioni alimentari mattutine;
    • Iperfagia serale, in cui è consumato il 50% o più dell’introito energetico giornaliero dopo l’ultimo pasto serale;
    • Insonnia caratterizzata da almeno un risveglio per notte con consumo di cibo durante i risvegli;
    • Presenza di depressione o stress.
    • Spuntini serali/notturni ricchi di carboidrati che suggeriscono quanto l’alimentazione notturna sia finalizzata al ristoro del sonno interrotto.