DSA

I Disturbi Specifici di Apprendimento

Dislessia
Disgrafia
Disortografia
Discalculia

Dislessia

La parola dislessia indica una difficoltà nell’area della lettura e nella comprensione del testo.
Quando la dislessia si presenta secondariamente ad un trauma cerebrale o ad una malattia neurologica viene chiamata dislessia acquisita e tende a colpire infatti generalmente le persone adulte che avevano già imparato a leggere e che non presentavano difficoltà a priori.

La forma di dislessia che insorge nei bambini fin dai primi mesi della scuola primaria e che prende il nome di dislessia evolutiva, si manifesta invece nelle prime fasi dell’apprendimento come una difficoltà nell’imparare a leggere in modo corretto.
Caratteristiche principali: lentezza nell’apprendere a leggere, fatica a memorizzare le lettere dell’alfabeto che vengono spesso confuse, soprattutto quelle che hanno suono, pronuncia o articolazione simile, come “f” e “v” (labio-dentali) o “t” e “d” (dentali).

Disgrafia

La disgrafia si presenta come una difficoltà a riprodurre sia i segni alfabetici che quelli numerici. Pertanto, influenza esclusivamente il grafismo e non le regole ortografiche e sintattiche, sebbene influisca negativamente sull’acquisizione di tali regole a causa degli impedimenti nella rilettura e nell’autocorrezione.
Nel bambino disgrafico l’integrazione delle componenti esecutivo-motorie, implicate nel processo della scrittura, è compromessa. Il risultato che ne consegue è una scrittura disordinate e scarsamente leggibile.
Caratteristiche principali: difficoltà nei dettati e nei compiti scritti, difficoltà nel ricopiare alla lavagna, mancato rispetto delle linee e dei margini, lettere e parole disallineate, lettere di dimensioni differenti, eccessiva pressione sul foglio, interruzioni del tratto, sovrapposizione tra le lettere, ricalco della scrittura, impugnatura scorretta della penna, lentezza nello scrivere.

Diverse tipologie di Disgrafia:

  • Disgrafia dislessica: caratterizzata da illeggibilità della propria scrittura e da gravi errori di ortografia. In copiatura la leggibilità viene preservata.
  • Disgrafia motoria: associata ad un deficit delle abilità motorie, che influenza la scrittura anche in fase di copiatura.
  • Disgrafia spaziale: correlata ad una difficoltà percettiva dello spazio che provoca una scrittura pressocché illeggibile.

Disortografia

Con disortografia si intende una disfunzione nell’applicazione delle regole ortografiche e nella scrittura di parole o frasi che ha un’insorgenza evolutiva, ovvero si manifesta nel corso dei primi anni di scuola primaria e tende a mantenersi, seppur con considerevoli miglioramenti, nel corso di tutta la vita.
Si tratta di una difficoltà ad apprendere e soprattutto ad automatizzare i processi di scrittura in bambini che hanno un livello di intelligenza nella norma, che non presentano problemi sensoriali, psicologici o culturali. La disortografia non dipende da malattie neurologiche, ma da un diverso sviluppo delle funzioni cerebrali.
Caratteristiche principali: errori nelle doppie, nell’uso dell’accento, dell’apostrofo o dell’acca, nell’utilizzo del verbo avere, omissioni di lettere all’interno della parola, sostituzione di lettere, soprattutto quando hanno un suono simile.

Discalculia

La discalculia riguarda la difficoltà fino all’inabilità nell’apprendere e/o autonomizzare il sistema numerico, i meccanismi di calcolo e di conteggio, i processi di lettura e scrittura dei numeri e/o la memorizzazione delle tabelline.
Si parla di discalculia secondaria quando questa si presenta in associazione ad altri disturbi dell’apprendimento quali la dislessia o la disgrafia, quando si presenta isolatamente e coinvolge esclusivamente le sole abilità in campo aritmetico, si parla di discalculia primaria.

Tre forme di Discalculia:

  1. La Dislessia dei numeri: caratterizzata da difficoltà diffuse nei processi di produzione e comprensione numerica che si manifestano come problematiche nella lettura e scrittura dei numeri.
  2. Discalculia dei fatti numerici: incapacità a memorizzare e autonomizzare l’uso delle tabelline e delle operazioni numeriche.
  3. Discalculia procedurale: disturbo nell’acquisizione delle procedure di calcolo (es: riporto, incolonnamento o prestito).